L’Istituto Comprensivo Statale “1° CD – CAPRARO” opera a Procida, isola con una superficie di circa 4 kmq nella quale vivono poco più di 10.000 abitanti. Procida è la terza, in ordine di grandezza, delle isole partenopee del Golfo di Napoli. Tra queste, è sicuramente la più tranquilla e defilata, culturalmente alternativa e lontana da fenomeni di spersonalizzazione metropolitana, ma in una posizione geografica che rende agevole i collegamenti con la vicina città di Napoli e con la zona dei campi Flegrei. 

Nell’ultimo anno, la nomina di Procida a Capitale Italiana della Cultura per il 2022 ha amplificato la sua presenza, acquisendo notevole risalto nell’ambito della comunicazione nazionale ed internazionale, grazie al progetto sostenuto da un variegato programma di eventi “la Cultura non isola”. Da un secolare profilo di visibilità dimessa, l’isola si ritrova attualmente tra i 25 “Amazing journeys” 2022 del National Geographic.

Su una popolazione di circa 900 alunni, circa il 4,29% è di nazionalità non italiana. L’insularità presenta molti aspetti positivi: assenza di criminalità, tessuto sociale forte, ritmi ancora rilassati, maggiore autonomia e libertà dei bambini, platea scolastica mediamente non deprivata sul piano economico-sociale con una partecipazione generalmente sistematica dei genitori alla vita della scuola, ed una buona propensione delle famiglie a cogliere opportunità di arricchimenti dell'offerta formativa nonchè una frequenza scolastica costante a beneficio dell'efficacia educativa. 

Di contro, la mancanza di teatri, parco-giochi e ludoteche attrezzate per giovanissimi, determina talvolta un impoverimento delle esperienze formative di comunità e scambi permanenti con l’esterno. Per questo motivo, non mancano anche svantaggi, molto probabilmente correlati alla stessa insularità, che diluisce e filtra, media socialmente e non rende immediatamente percepibili situazioni di disagio crescente. 

L’interscambio tra Ente Locale, Comunità isolana e Istituzione scolastica si avvia a configurarsi come un tratto stabile del vissuto sociale del territorio, impegnato a promuovere forme sempre più pregnanti di continuità orizzontale.